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La sindrome della morte improvvisa del lattante o morte bianca..

La sindrome della morte improvvisa del lattante è la morte improvvisa e inaspettata di un neonato o di un bambino tra 2 settimane e 1 anno di età..

..in cui un esame del luogo del decesso, attraverso l’esame postmortem e l’anamnesi, non riesce a mostrare alcuna causa.

La morte improvvisa del lattante è la causa più comune di morte nei bambini fra le 2 settimane e l’anno di vita, rappresentando circa il 35-55% di tutti i decessi in questo gruppo di età. Il tasso di prevalenza della morte improvvisa del lattante è 0,5/1000 nascite negli Stati Uniti; ci sono disparità razziali ed etniche (bambini afro americani e dei nativi americani hanno il doppio del rischio medio di morte improvvisa del lattante). Il picco d’incidenza è fra il 2o e il 4o mese di vita. Quasi tutti i decessi da morte improvvisa del lattante avvengono quando si pensa che il neonato dorma.

La causa della morte improvvisa del lattante resta sconosciuta, sebbene sia molto probabile una disfunzione dei meccanismi di controllo neuro-cardiorespiratorio. La disfunzione può essere soltanto intermittente o transitoria e probabilmente vi concorrono diversi meccanismi. I fattori che possono essere coinvolti comprendono un inefficace meccanismo di reazione del neonato durante il sonno, l’incapacità di rilevare elevati livelli di CO2 nel sangue, o una canalopatia cardiaca che interferisce col ritmo cardiaco.

Meno del 5% dei neonati deceduti per morte improvvisa del lattante ha avuto episodi prolungati di apnea prima del decesso, cosicché la coincidenza fra i soggetti deceduti per morte improvvisa del lattante e quelli con apnea prolungata ricorrente è bassa.

attori di rischio per la sindrome della morte improvvisa del lattante

L’associazione tra la posizione prona (sulla pancia) durante il sonno e un aumento del rischio di morte improvvisa del lattante è stato fortemente documentato.

Altri fattori di rischio ( Fattori di rischio per sindrome della morte infantile improvvisa) comprendono culle vecchie o malsicure, biancheria da letto soffice (p. es., lana d’agnello), materassi ad acqua, condivisione del letto con un genitore/caregiver, fumare in casa e un ambiente sovrariscaldato. I fratelli di neonati morti di morte improvvisa del lattante sono 5 volte più a rischio di morte per tale sindrome; non è chiaro se questo è legato alla genetica o all’ambiente (compresi eventuali abusi da parte della famiglia del neonato coinvolto).

Molti fattori di rischio per morte improvvisa del lattante sono validi anche per i decessi non morte improvvisa del lattante.

Esclusione di altre cause tramite autopsia

La diagnosi di morte improvvisa del lattante è di esclusione e non può essere formulata senza un’adeguata autopsia che escluda le altre cause di decesso improvviso e inspiegabile (p. es., emorragia cerebrale, meningite e miocardite). L’autopsia può essere necessaria in molti casi. Inoltre, il team di assistenza (compresi i lavoratori sociali) deve sensibilmente valutare il rischio di soffocamento dei neonati o un trauma non accidentale; la preoccupazione per questa eziologia deve aumentare quando il bambino in questione è al di fuori della fascia d’età a più alto rischio (1-5 mesi) o se in famiglia un altro neonato è deceduto per morte improvvisa del lattante o ha subito frequenti eventi apparentemente rischiosi per la vita.

I genitori che hanno perso un figlio per morte improvvisa del lattante sono provati dal dolore e impreparati alla tragedia. Non essendo possibile trovare una causa definita al decesso del loro bambino, essi sono afflitti da un eccessivo senso di colpa, che può essere aggravato dalle indagini della polizia, dagli assistenti sociali o da altri. I membri della famiglia hanno bisogno di un sostegno non solo immediatamente dopo il decesso del neonato, ma per diversi mesi almeno, per essere aiutati a convivere con il loro dolore e allontanare il loro senso di colpa. Tale supporto comprende, quando possibile, una pronta visita a domicilio per osservare le circostanze della morte improvvisa del lattante e per informare i genitori sulla causa della morte.

PREVENZIONE

L’autopsia deve essere fatta rapidamente. Non appena noti, i risultati preliminari (generalmente entro 12 h) devono essere comunicati ai genitori. Alcuni medici consigliano una serie di visite domiciliari o in ambulatorio per il primo mese per continuare il discorso, rispondere alle domande, e dare alla famiglia i risultati finali (microscopici) dell’autopsia. All’ultimo incontro, è appropriato discutere l’adattamento dei genitori alla loro perdita, in particolare il loro atteggiamento verso l’avere altri figli. Molti consigli e supporto possono essere dati da personale sanitario appositamente addestrato o da persone che abbiano vissuto personalmente la tragedia di una sindrome della morte improvvisa del lattante (visita il sito www.sids.org per maggiori informazioni).

Prevenzione

L’American Academy of Pediatrics (vedi SIDS and Other Sleep-Related Infant Deaths: Expansion of Recommendations for a Safe Infant Sleeping Environment) raccomanda che i neonati siano posti in posizione supina (sulla schiena, vedi la campagna Safe to Sleep® campaign) durante il sonno a meno che altre condizioni mediche lo sconsiglino. Dormire sul fianco o puntellati risulta troppo instabile. L’incidenza della morte improvvisa del lattante aumenta con le temperature troppo elevate (p. es., indumenti, coperte, ambiente caldo) e in ambiente freddo. Così, ci si deve sforzare di evitare un ambiente surriscaldato o troppo freddo, di evitare di coprire eccessivamente il neonato, e di rimuovere coperte soffici, tra cui velli di pecora, cuscini, animali e giocattoli di pezza dalla culla. Il ciucciotto può essere utile, perché aiuta ad aprire le vie aeree. I genitori/tutori non devono lasciar dormire il neonato nel loro letto.

Le madri devono evitare il fumo durante la gravidanza, e i lattanti non devono essere esposti al fumo. L’allattamento al seno è incoraggiato per aiutare a prevenire le infezioni. Non ci sono prove che il monitoraggio a domicilio degli episodi di apnea riduca l’incidenza della morte improvvisa del lattante, pertanto, tale pratica non è consigliata per la prevenzione.

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