Suicida perché non arriva la cassa integrazione; lascia una lettera indirizzata agli Italiani

Suicida a 48 anni, lascia moglie e tre figli con una lettera indirizzata agli Italiani.

Suicida a 48 anni perché aspettava la cassa integrazione mai arrivata, la disperazione di non poter dare da mangiare ai figli.

E’ successo alle porte di Roma, l’uomo di 48 anni era dipendente di una struttura alberghiera chiusa dallo Stato a causa del coronavirus, da quanto trapelato da fonti investigative l’uomo era in difficoltà economiche perchè non percepiva stipendio già da sei mesi.

La cassa integrazione rappresentava l’ultima spiaggia per poter finalmente portare un po di tranquillità ai suoi tre figli e alla moglie, non immaginando che invece il fatto di non poter uscire di casa sarebbe stata un’altra bastonata.

Ma l’illusione è durata poco meno di due mesi, infatti nella serata di ieri l’uomo, assalito da un attacco di depressione si è tolto la vita impiccandosi nel garage di casa.

 48 anni, lascia una lettera agli Italiani

Lascia tre figli, la moglie e qualche rigo indirizzato a tutti gli Italiani. Questo il testo:

“Italiani, mi rivolgo a voi con la speranza che abbiate il coraggio di cambiare questo paese, il coraggio che io non ho avuto.

Il cambiamento che spero affinche i miei figli possano crescere in un paese che tutela i suoi cittadini, non che li dissangui, un posto migliore.

Sono stato messo in cassa integrazione, senza un soldo neanche per fare la spesa, nell’ indifferenza generale di tutti, e senza la possibilità di uscire di casa per inventarmi qualcosa.

Mi hanno tolto tutto, la dignità di marito, ma sopratutto di padre, che uomo posso essere che non riesco a dare da mangiare ai miei figli?

Questo Stato è un ladro, hanno rubato ma non solo soldi, hanno preso tutti i miei sogni e speranze, non c’è salvezza per me. Spero che un giorno i miei figli mi possano capire.”

Queste le amare parole lasciate su un foglio prima di morire.

fonte tgcom24

di tg24ore.it